“Atlante dei cammini cristiani medievali”


Il 22 marzo, Roberto Ranciaro ci ha portato in un’altra epoca: il Medioevo.
Egli ci ha infatti presentato il suo lavoro dedicato a i percorsi romei e jacopei, i quali hanno contribuito alla trasformazione del paesaggio, dato che, attorno ad essi, nacquero prima chiese e poi paesi. Roberto Ranciaro è un geologo con la passione per la storia. La sua non è una ricerca d’archivio, ma fatta sul territorio, approfondendo i culti di S. Cristoforo, S. Giacomo, S. Nicola, S. Martino e S. Rocco. Per le sue ricerche ha usato Google earth nelle varie lingue, ritrovando i vecchi percorsi dei pellegrini.
Il viaggio è partito col culto di S. Cristoforo, cono linee che ripercorrono la via flaminia, che da Portonovo arrivavano fino a San Severino Marche, con chiese dedicate al patrono settempedano.
Con la fase di S. Giacomo, il culto partiva dalla Spagna fino a tutta l’Europa, con una presenza maggiore in Nord Italia.
La terza fase vedeva il culto di S. Stefano e della Santa croce, culti che partirono da Ancona. Un passo importante dell’incontro è stato dedicato alla damnatio memoriae che ha colpito il patrono anconetano, S. Ciriaco, legato a S. Elena.
La quarta fase dei pellegrinaggi videro la devozione per S. Nicola da Bari, patrono dei naviganti.
La quinta fase fu quella dedicata a S. Martino, culto francese che iniziò intorno al 1250.
Ultima fase affrontata è stata quella di S. Rocco, considerato santo già da vivo. I percorsi a lui dedicati si dipanano da Senigallia, fino ad arrivare ad Elcito e San Severino.
Una Uteam gremita ha accolto Roberto Ranciaro, capace di portarci in altre epoche, con curiosità storiche inaspettate.

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